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Il Piccolo Museo del Lavoro e dell'Industria

"L'Industria"

Vigna di Valle

Luciano Russo

Aeronautica Militare Italiana

La storia

L'Era Balbiana

e gli "Anni d'Oro" della Regia

La fine di un'epoca

"HEADQUARTERS

ROYAL AIR FORCE

MIDDLE EAST

CAIRO

30th June, 1940

To:

The Air Officer Commanding-in-Chief,

Italian Air Forces in Libya

-------------------------------------------------------

The British Royal Air Force expresses

its sincere sympathy in the death of

Marshal Balbo - a great leader and

gallant aviator, personally known to

me, whom fate has placed on the other

side [in this conflict].

[Undersigned]

Arthur Longmore

Air Officer Commanding-in-Chief

British Royal Air Forces, Middle East."

-------------------------------------------------------

"Stato Maggiore

RAF, Reali Forze Aeree Britanniche

Medio Oriente

Cairo

30 giugno 1940

A:

L'Ufficiale Aeronautico Comandante in

Capo, Aviazione Militare Italiana in

Libia

-------------------------------------------------------

Le Forze Aeree Britanniche esprimono

il loro sincero cordoglio per la morte

del Maresciallo Balbo - un grande

comandante e aviatore valoroso, da me

personalmente conosciuto, che il

destino ha voluto fosse dell'opposto

campo [in questo conflitto].

[Firmato]

Arthur Longmore

Comandante in Capo

Reali Forze Aeree Britanniche

Medio Oriente."

-------------------------------------------------------

Il Generale Francesco Pricolo nel suo libro "La Regia Aeronautica

1939-1941" racconta:

"... Pochi giorni dopo la morte di Balbo,

il Maresciallo Longmore, Comandante

in Capo di tutte le Forze Aeree Inglesi

del Medio Oriente, fece lanciare da un

aereo, sull'aeroporto di El Aden

(Tobruk), un messaggio, a sua firma, di

cordoglio e di ammirazione per il

valoroso comandante delle Crociere

Atlantiche.

Il messaggio era contenuto in una

scatola di latta legata da nastri

tricolori.

Il Comandante della 5ª Squadra,

Generale Porro, il giorno dopo fece

lanciare un messaggio di

ringraziamento.

A sua volta Göring mi telefonò da

Berlino per pregarmi vivamente di fargli

avere un qualsiasi relitto dell'aereo di

Balbo.

Gli feci spedire il volante, contorto e

bruciacchiato del posto di pilotaggio

del nostro valoroso Maresciallo.

Nessun capo militare italiano ha avuto

tante testimonianze di stima."

I misteri di quel 28 giugno

"Erroneamente" abbattuto dalla contraerea amica, o meglio

"propria italiana", tra gli altri dell'Incrociatore Corazzato "San

Giorgio", a difesa del porto di Tobruk.

Il "San Giorgio" proprio nel Porto di Tobruch nei giorni del tragico

incidente, quando due nostri bombardieri Savoia Marchetti S.79 si

avvicinano alla pista di atterraggio di Tobruk, ai comandi di uno Italo

Balbo, la contraerea "non riconosce" gli aerei italiani, dal San Giorgio

e da un sommergibile si spara ma "soltanto l'S.79 di Balbo" viene

colpito, precipita e brucerà per ore e ore con tutti e i nove membri

d'equipaggio - ancora vivi o già morti - intrappolati a bordo.

Bureau of Aircraft Accidents "Jun 28, 1940 at 1730, Crash of a Savoia-

Marchetti SM.79 Sparviero near Tobruk, 9 killed", ''aereo partito

dall'aeroporto di El Feteyat 17.00 per Tobruk, a metà discesa informa

terra che si trova a circa 160 km a Est del punto di partenza, ma

avvicinandosi a Tobruk viene colpito da fuoco di contraerea, perde il

controllo e si schianta a circa 60 km a Ovest di Tobruk, prendendo

fuoco, tutti i nove occupanti uccisi - Maresciallo dell'Aria Italo Balbo,

pilota, Maggiore Ottavio Frailich, copilota, Capitano Gino Cappannini,

ingegnere di volo, Sergente Maggiore Giuseppe Berti, radio-

navigatore, Enrico Caretti, Lino Balbo, Claudio Brunelli, Nello Quilici,

Cino Florio - il giorno dopo un annuncio ufficiale il Governo Italiano 

conferma l'aereo accidentalmente abbattuto dalla nave della Marina

Militare Italiana 'San Giorgio'".

Non è un segreto che Balbo sia stato allontanato dall'Italia ed

"esiliato" in Libia da Mussolini perché ormai arrivato ad essere

una delle voci critiche del Fascismo, Maresciallo dell'Aria fin

"troppo ammirato" in Italia e all'estero, tanto da diventare un

"rivale molto temuto" dal Duce.

Membro del Partito Nazionale Fascista, "squadrista", uno dei

Quadrumviri della marcia su Roma, Comandante Generale della

Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, Sottosegretario

all'Economia poi alla Regia Aeronautica, quindi Ministro

dell'Aeronautica, resta però apertamente dichiarato il suo

dissociarsi da una serie di fatali decisioni prese dal Regime

Fascista - contro le Leggi Razziali, contro il "Patto d'acciaio"

stretto con Hitler, contro l'entrata del Regno d'Italia nella

2ª Guerra Mondiale.

Non essendo le circostanze del tragico incidente comunque mai

del tutto chiarite, è legittimo che questo aspetto dia ancora oggi

vita a teorie di un complotto e di ordini "dall'alto" di abbattere

proprio l'aereo di Balbo, d'altro canto però neppure queste mai

completamente documentate.

La contraerea, eh già , trincerata dietro sacchetti di sabbia, sul ponte

del San Giorgio, qui da una foto scattata prima che si autoaffondasse,

non senza difficoltà, il 21 gennaio 1941, all'occupazione di Tobruch da

parte dell'8ª Armata Britannica

Storica la strumentalizzazione della forte personalità e delle

carismatiche qualità di Balbo a fini politici, almeno fintanto che il

Regime ne potrà trarre vantaggio.

Da sempre le circostanze sospette della sua morte contribuiscono 

ulteriormente ad alimentarne da sempre la leggenda.

Quel che resta del velivolo I-MANU di Italo Balbo il 28 giugno 1940,

uno dei due Savoia-Marchetti S.M. 79 in volo accoppiato, ciascuno

10 tonnellate con oltre 20 metri di apertura alare, trielica, sagoma

inconfondibile, quello pilotato dal Generale Felice Porro, Comandante

della 5ª Squadra Aerea, intatto... ("l'aereo è stato identificato

erroneamente"!?)

Sopra i funerali dell'intero equipaggio del Savoia-Marchetti S.M. 79

I-MANU abbattuto, come ogni cerimonia di Regime estremamente

pomposa e teatrale, sotto, a contrasto, la prima sepoltura del defunto

Maresciallo in Libia, per quanto forse "provvisoria", non certo

"degna" (le salme di Balbo e degli altri rimarranno in Libia fino al

1970, quando il nazionalismo del Colonnello Mu'ammar Gheddafi

minaccia la distruzione dei cimiteri italiani nell'ex-colonia, luogo

di sepoltura finale Orbetello dove riposano insieme, ad eccezione di

Nello Quilici)

Italo Balbo

Il nome di Balbo è, nel bene e nel male, indissolubilmente legato

alla storia dell'Aeronautica Militare Italiana.

Sotto il suo comando, grazie alle famose Trasvolate Atlantiche ed

i record conquistati dai suoi piloti, l'Italia ottiene stima da Paesi

amici e non e viene elevata a "potenza dell'aria".

Purtroppo, una reputazione più basata su coraggiose e

spettacolari imprese di pochi, che una effettiva capacità bellica

dell'Arma, come verrà dimostrato in tutta la sua tragicità nel corso

della Seconda Guerra Mondiale.

Italo Balbo in uno dei ritratti ufficiali, all'apice della sua fantastica

carriera politica, militare e aeronautica

Giornalista, laureato in scienze sociali con una tesi su Mazzini,

repubblicano e fervente nazionalista, si iscrive giovanissimo alla

loggia massonica "Girolamo Savonarola".

Capitano degli Alpini, partecipa alla Grande Guerra guadagnando

due medaglie al valore, una d'argento ed una di bronzo.

Fascista convinto dalla prima ora

questa cometa lascerà una lunga scia

Esponente del Fascismo agrario ferrarese, organizzatore di

Squadre d'Azione Fasciste, Alto Gerarca del Fascismo, Balbo è

una delle figure di spicco della dirigenza fascista dei primi Anni

Venti.

Nel 1922 è uno dei maggiori responsabili della Marcia su Roma,

cui partecipa in qualità di "Quadrunviro della Rivoluzione".

A sinistra, Italo Balbo giovane rivoluzionario squadrista fascista, e, a

destra, al fianco di un Benito Mussolini che posa ancora in abiti civili,

in occasione della Marcia su Roma del 1922 di cui Balbo stesso è uno

degli organizzatori

Nel 1923, a soli 27 anni, è Comandante Generale della "Milizia

Volontaria per la Sicurezza Nazionale", che ha contribuito a

fondare.

Un contenitore "istituzionale e moderato", sì per dare struttura alle

"Squadre d'Azione Fasciste", ma incanalandone l'incontrollabile

spinta rivoluzionaria - violenta e sovversiva - dei protagonisti della

prima ora, fino a renderla di fatto politicamente innocua.

Nel 1925, due anni dopo, si rende meritevole della nomina a

Sottosegretario all'Economia Nazionale.

La carriera di Italo Balbo aviatore inizia già l'anno seguente ed è

fulminante:

- nel novembre 1926 viene nominato Sottosegretario per

l'Aeronautica

- il 23 giugno 1927 consegue il brevetto di pilota aviatore

- a un solo anno di distanza, nel 1928, è già Generale di Squadra

Aerea (!?)

- 12 settembre 1929 diventa Ministro dell'Aeronautica

- nel 1931 riceve la Medaglia d'Oro al Valore Aeronautico

- nel 1933 viene promosso Maresciallo dell'Aria.

A sinistra, Italo Balbo divenuto aviatore, spavaldo giovane pilota,

energetico, positivo, sorridente, e, a destra, maturo ancora più

radioso generale trasvolatore carismatico - stesso entusiasmo, solo

un bel po' di chili guadagnati se si pensa che dal conseguimento del

brevetto di pilota alla nomina a Maresciallo dell'Aria passano appena

sei anni!...

Se l'ascesa è rapida, istantanea sarà la "caduta", appena divenuto

Maresciallo dell'aria nel mese di agosto, la nomina "politica" di

Balbo a "Governatore della Libia" nel novembre 1933, pur con

insediamento nel 1934, sancirà però il suo allontanamento da

Roma centro del potere e la contestuale fine del suo diretto

comando dell'Arma Azzurra, anche se ne rimarrà la massima e

spesso mitizzata figura di riferimento per molti anni a venire.

Italo Balbo, neopromosso Maresciallo dell'Aria e già

in uniforme coloniale, anche se nell'immediato non

proprio contentissimo della sua nomina a

Governatore della Libia, lo farà, al suo solito, in

modo eccellente, creando da zero nell'allora

Colonia moderne infrastrutture e dando vita ad un

ampio programma di altre opere pubbliche, grazie

alle maestranze fatte venire dall'Italia - proprio nulla

togliendo al fatto che pur sempre di odioso

Colonialismo si tratti!

Come visto, non solo fuori dai giochi politici - lui fuori, l'avido

opportunista Pietro "la Catastrofe" Badoglio dentro, ma addirittura

morirà abbattuto "da fuoco amico" nei cieli di Tobruk il 28 giugno

1940. 

Solo nel dicembre 1972 i suoi poveri resti, già traslati dalla Libia

al Sacrario d'Oltremare di Bari, verranno trasferiti all'altro Sacrario

di Orbetello per trovare finalmente pace in compagnia dei suoi

"Atlantici".

Il "Balbismo"

e le sue conseguenze per l'Aviazione Italiana

Nel breve, frenetico periodo di 5 anni, tra il 1928 ed il 1933, Balbo

si fa protagonista di una serie di imprese aeree spettacolari.

Italo Balbo, in tuta da pilota, con l'amico-collega e

collaboratore-rivale Francesco De Pinedo nel 1929

Diventa un pilota tra i più famosi, ammirati e rispettati al mondo,

viene decorato di Medaglia d'Oro al Valore Aeronautico, guadagna

la nomina a Generale di Squadra Aerea, subito dopo Ministro per

l'Aeronautica e ancora Maresciallo dell'Aria, un titolo questo

addirittura creato ad hoc per lui.

Eppure finisce abbattuto a Tobruk, in un inverosimile incidente,

sotto i colpi della propria contraerea…

Apertamente tesi i rapporti con Mussolini - Balbo "troppo" in tutto

- troppo carismatico, troppo attivo, troppo ambizioso, troppo

dinamico, troppo bello e troppo intelligente per non gettare ombra

sulla figura del Duce.

Nominarlo "Governatore della Libia" solo un modo "onorevole" di

disfarsene allontanandolo dai centri del vero potere, colpevole di

una crescente popolarità, ormai a torto o ragione ritenuta

"pericolosamente" eccessiva, inoltre perché inaccettabilmente

critica e spesso "dissidente".

Un fenomeno fortemente voluto

Perché la figura di Balbo dà vita ad un vero fenomeno - il

"Balbismo", dapprima voluto, incoraggiato ed alimentato dal

Regime, sicuramente strumentalizzato a fini propagandistici per

raccogliere larghi consensi in Italia e all'estero, ma poi al suo

esplodere inevitabilmente temuto e, troppo tardi, combattuto.

Di fronte al nascente astro Balbo,

Mussolini cerca lui stesso invano

di profilarsi come "Dominatore dei

Cieli"

Il Balbismo influirà e, per alcuni aspetti, determinerà, ma non

sempre positivamente, la storia sia dell'Aeronautica Militare che

dell'Aviazione Italiana, ovviamente sotto il suo diretto comando,

ma anche molto dopo che questo potere gli sarà stato tolto.