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La società siamo noi

noi la storia e la nostra cultura

una cultura senza comparti né livelli

che o c'è o non c'è

Noi le tradizioni

Il dialetto - Così parlavamo

Bruno Fiorentini

"La Guasibbibbia"

Interpretazzione semiseria in sonetti romaneschi

"Ma Dina figliola di Lia uscì di casa

per vedere le donne di quel paese.

E, avendola veduta, Sichem figlio di Hemor Heveo,

principe di quella terra, se ne innamorò:

e rapilla e violentemente la disonorò."

Genesi XXXI, 1-2

63°

Dina - I

Una botta a Rachele, un'antra a Lia

- e Lia e Rachele aveveno una

[schiava (1)… -

Giacobbe s'allargò co la famìa,

perché 'ntigneva indove capitava.

Sto "popolo" così pijava er via (2)

ch'a Dio lassù je parze che sognava.

E tutt'ommini poi; solo una fia

che de li guai n'arimediò 'na cava (3).

Era Dinetta. Avvenne in d'una tappa:

un principetto la sgamò lì ar pozzo

e je s'appiccicò come una lappa (4).

Poi la sfregnò (5), poi ce tremò quer

[zozzo.

Disse: "La sposo…" (ha da cucì chi

[strappa!) però… ce stava a fà lo

[scinicozzo (6)?

Note

1. Era costume abituale a quei tempi, quando la

consorte "ufficiale" non aveva, o credeva di non

riuscire ad avere, figli propri, come nel caso di

Rachele e di Lia che poi, invece, ne ebbero, e

tanti!

2. Era ora! si direbbe

3. In quantità

4. Lappola:

il frutto della bardana, munito di piccoli uncini,

s'attacca tenacemente al vello delle pecore e alle

vesti delle persone

5. La violentò e la disonorò

6. "Scinico", "scinicozzo" chiamavano i Romani del

passato la lieve menomazione conseguente alla

circoncisione [l'asportazione del prepuzio - NdR],

prendendo bonariamente in giro gli Ebrei loro

concittadini che formavano nel ghetto una

numerosa comunità.

In altre parole venne posta come condizione per

le nozze riparatrici la circoncisione del giovane,

che avrebbe comportato di per sé quella di tutti

gli abitatori del piccolo insediamento

"Ma essendo andato Hemor padre di Sichem

a parlare con Giacobbe, eccoti che i figlioli di lui

tornavan dalla campagna; e inteso quello che era avvenuto,

ne concepirono grande sdegno."

Genesi XXXIII, 6-7

64°

Dina - II

E tutti appresso a sto morammazzato!

Er re pe primo venne de perzona 

cor pipo (1) in mano, e tutto er vicinato

pe sarvà la facciaccia a la Corona.

Mo se poteva fà sto pangrattato (2),

ma era tutta 'na scena (3) bell'e bona,

una caparra a sconto der peccato

de pijà 'na regazza pe battona.

'Nnermentre, a notte, ognuno se la

[gode (4)

a fasse li bagnoli su l'ucello, 

quela duzzina (5) je le scrocchia sode.

Chi un sercio, chi un tortore, chi un

[cortello…

Parze la stragge lì, quanno ch'a Erode

j'erodeva (6) pe via der Bambinello!

Note

1. Il pene.

Hemor intendeva così dare il buon esempio

2. Matrimonio combinato

3. Una messa in scena studiata appositamente.

L'imposizione della circoncisione infatti aveva il

solo scopo di distogliere l'attenzione di quella

gente dai preparativi dell'agguato e indebolire la

capacità di reazione degli uomini

4. Detto naturalmente in maniera ironica.

La circoncisione, fatta da adulti, è una operazione

chirurgica semplice, ma abbastanza dolorosa

5. I dodici figli di Giacobbe spalleggiati

probabilmente da servi e pastori

6. Il termine è una mia libertà di natura stilistica:

una contaminazione tra il nome "Erode" e il verbo

"rodere".

L'intera espressione vale: una "strage degli

innocenti"