Cerca una parola nel portale | Ricerca avanzata | Indice di tutte le parole

Mappatura del portale | Ultimi aggiornamenti

La società siamo noi

noi la storia e la nostra cultura

una cultura senza comparti né livelli

che o c'è o non c'è

Noi le tradizioni

Il dialetto - Così parlavamo

Bruno Fiorentini

"La Guasibbibbia"

Interpretazzione semiseria in sonetti romaneschi

"Giacobbe s'era cotta una pietanza

quando venne a lui Esaù dalla campagna, affaticato.

E disse: 'Dammi di quella cosa rossa' […]

Rispose a lui Giacobbe: 'Vendimi la tua primogenitura'."

Genesi XXV, 29-31

56°

Er piatto de lenticchia

Scòrzeno (1) l'anni. Fatto grannicello,

Esaù ritornava da la caccia;

ar lacciòlo (2) nemmanco mezz'ucello

tanto pe ripagà la fatigaccia.

Tratanto da la pila (3) der fratello

che se piagneva sempre l'animaccia (4),

je veniva a le froce (5) su, berbello,

gran bon odore… E fece la fregnaccia.

"C'è un cucchiaro pe me?" "Ma tutto er

[piatto!

in cambio a li diritti (6) che ciài tu..."

"Ho da crepà de fame? Affare fatto!"

rispose quer fregnone d'Esaù.

Ce sputò sopra (7) e doppo, sodisfatto,

se pappò tutto e nun ce penzò più.

Note

1. Trascorsero

2. Quella specie di cappiola alla quale i cacciatori

tengono appesi gli uccelli catturati, stretti per il

collo

3. Pignatta

4. Stava sempre a lamentarsi della sua sorte

5. Le froge del naso

6. I diritti di "primogenitura" ai quali si è già

accennato

7. L'atto di "sputare sopra" equivaleva ad un

giuramento