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La società siamo noi

noi la storia e la nostra cultura

una cultura senza comparti né livelli

che o c'è o non c'è

Noi le tradizioni

Il dialetto - Così parlavamo

Bruno Fiorentini

"La Guasibbibbia"

Interpretazzione semiseria in sonetti romaneschi

"Quelli [tre viandanti, ospiti di Abramo],

mangiato che ebbero, dissero a lui:

'Dov'è Sara tua moglie?' Egli rispose: 'Ella è nel suo padiglione'.

E a lui disse [uno di quelli]:

'Tornerò nuovamente a te di questa stagione, vivendo tu;

e Sara tua avrà un figlio'."

Genesi XVIII, 9-10

47°

La "Tera Promessa"

Arfine, a sto paese de Bengodi´

'ndo score latte e mèle (1) e no

[l'acquaccia,

Abbramo, superati intoppi e nodi, 

poi ciarivò, però che fatigaccia!

Dio s'era un po' allargato co le lodi:

er latte e er mèle manco sottotraccia…

A che serve, però, che te ce rodi?

Posò le chiappe e fece bona faccia (2).

E un giorno che fiottava co Sarai (3) 

pe sto su' fijo, ch'era ormai un

[miraggio,

- sempre a l'ora de pranzo, nun sia

[mai! -

ecco tre forastieri de passaggio.

Angeli ammascherati (4), già lo sai,

a dije: "Sì! sto fijo stava in viaggio".

Note

1. Miele (vedi il sonetto n° 34)

2. Decise di fermarvisi, facendo buon viso a cattivo

gioco

3. È sempre la moglie di Abramo che la Bibbia

chiama a volte Sara, a volte Sarai

4. Sotto mentite spoglie