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La società siamo noi

noi la storia e la nostra cultura

una cultura senza comparti né livelli

che o c'è o non c'è

Noi le tradizioni

Il dialetto - Così parlavamo

Bruno Fiorentini

"La Guasibbibbia"

Interpretazzione semiseria in sonetti romaneschi

"E di poi [Eva] partorì il fratello di lui, Abele.

Abele fu pastore di pecore, Caino agricoltore.

Avvenne che Caino offerse al Signore de' frutti della terra,

e Abele offerse dei primogeniti del suo gregge,

e de' più grassi tra essi;

e il Signore volse lo sguardo ad Abele e ai suoi doni."

Genesi IV, 1-2

17°

Caino e Abbele

Passi p'er padre! A crésceje le fótte (1)

arivò Abbele pe seconno fijo

e tutti a coccolallo giorno e notte;

lo tiraveno su grasso e vermijo.

Offriva a Dio l'abbacchi e le caciotte:

er fume suo saliva ar celo un mijo;

Caino, invece, che? Du' pere cotte,

'na rapa, un torzo… E nun batteva

[cijo (2).

Dio je spanneva a terra tutto er fume,

ch'era più nero lui d'un carbonaro,

ma manco a dillo de mutà costume.

E Abbele a ride, lui, sto pecoraro! 

Inzino a che Caino perze er lume (3):

pijò un tortore e mésse er conto a paro.

Note

1. L'ira, causata dal disagio e dal rancore

2. Non se ne vergognava affatto!

Caino che era agricoltore, offriva a Dio i frutti più

scadenti del suo lavoro nei campi, mentre Abele

- pastore - sacrificava in suo onore i prodotti

migliori del gregge

3. Il lume della ragione