Capranica, Viterbo

giovedì 24 dicembre 2009

   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

"È nato un bambino!" -

E per Natale cucino...

guardando in faccia la vita

 

                                   

 

                                   

 

 

 

di Doriana Goracci

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Un fotogramma drammatico di una donna con il suo bambino davanti

a una muraglia di polizia in Amazzonia

(Foto di repertorio)

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Ai giardinetti Irene ed io abbiamo

cresciuto i nostri figli:

li stendevamo come i panni, come altre

mamme e donne che non lo erano.

 

Irene ieri mi manda una nota scritta su

Facebook:

"Va beh!

 

Vado a cucinare!

 

Per domani… domani cucino per

dopodomani… dopodomani cucino per

il 26… il 26 cucino per il 27… il 27

cucino per il 28… il 28… cucino per il

31… il 31 cucino per il primo…

 

Aaaaaaaaah!

 

La Befana è lontana:

dopodichè… minestrone Findus tutti i

giorni!"

   

 

                                   

 

                             

 

                                   

 

                         

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E dai tempi dei giardinetti ne sono passati di anni,

almeno 25, "Gli anni… le ore…".

 

E così si aggiunge una certa Signorina Anarchia che

ricorda sempre in Rete:

"Finalmente un film che rende giustizia a Virginia

Woolf!

 

 

'Non mi va di andare a letto a mezzogiorno' dirà nel

suo diario nel 1940.

 

Eh già, un film - The hours  - la racconta, dove

Virginia dice di 'guardare la vita in faccia sempre'".

 

 

L'amica Paola, spuntata da un po' come una stella,

mi segnala "Belle Woman Dae Suffer",  un video

dove quattro musiciste della Sierra Leone e l'attrice

nigeriana Omotola, mettono, come sanno fare loro,

in evidenza alcune delle questioni che riguardano

l'elevato tasso di mortalità materna in Sierra Leone,

aderenti e attiviste di Amnesty, perchè tante volte

non lo sapessimo "Ogni anno, più di mezzo milione

di donne muore per complicanze legate alla

gravidanza e al parto, una al minuto".

 

Leandra aggiunge in una discussione

sull'Andatevene a fare le Feste:

"Forse se rimettiamo tutti i piedini per terra non può

farci che bene.

 

 

Perdiamo tempo in mille scemenze per non dire

l'unica cosa sensata:

i soldi dei cittadini, i soldi delle tasse, servono per

scuola sanità e pensioni.

 

Giardini strade case e biblioteche, non per altro".

 

 

E poi la notizia dell'Ultima Ora, anche questa, manco

a dirlo, è un' altra segnalazione amica:

"Trovato neonato in una stalla.

 

La Polizia e i servizi sociali indagano.

 

Arrestati un falegname e una minorenne."

 

La troverete alla fine per intero ed è così attuale a

Natale… tanto che la Signorina Anarchia rispunta

ricordando:

"Parlano, parlano di libertà, ma quando vedono un

uomo libero, allora ne hanno paura" a Easy Rider e

sono passati 40 anni…

 

 

Gino Ancona - l'anarchigiano, a proposito di bombe

bombette e tricche tracche, invita ancora una volta:

"Io penso che sia decisamente il caso e lo sostengo

da sempre, di incominciare a ragionare seriamente

per costruire un Progetto Complessivo di

Trasformazione Sociale dandogli le gambe con

l'esempio e non con fogli di carta che il vento si porta

via e deve essere questo la nostra differenza dalle

pratiche utili al potere e la garanzia contro le

manovre del potere.

 

E, vedrete che la famosa 'crisi' ci giocherà a favore

aprendoci enormi spazzi di manovra e di

Emancipazione".

 

 

Infine la foto che ho messo all'inizio racconto che ci

è stata inviata dalla Rete Sempre Contro la guerra:

è un fotogramma drammatico e reale di una donna e

il suo bambino davanti a una muraglia di polizia e lei

è lì, a Manaus, a difendere il diritto alla casa.

 

A modo mio ho tentato di cucinare anche oggi,

guardando la vita in faccia sempre… e ringraziare le

antiche e nuove relazioni della vita, che sono tante e

non le posso nominare davvero tutte ma desidero

condividerle con voi, come queste giornate e quelle

che verranno.

 

 

Grazie a tutte e tutti per la dignità con cui

accompagnate il cammino comune.

 

La staffetta continua… per il nostro ritorno a casa!

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

BETLEMME (GIUDEA) senza data…

 

 

L'allarme è scattato nelle prime ore del mattino,

grazie alla segnalazione di un comune cittadino che

aveva scoperto una famiglia accampata in una stalla.

 

Al loro arrivo gli agenti di Polizia, accompagnati da

assistenti sociali, si sono trovati di fronte ad un

neonato avvolto in uno scialle e depositato in una

mangiatoia dalla madre, tale Maria H. di Nazareth,

appena quattordicenne.

 

 

Al tentativo della polizia e degli operatori sociali di

far salire la madre e il bambino sui mezzi blindati

delle forze dell'ordine, un uomo, successivamente

identificato come Giuseppe H. di Nazareth, ha

opposto resistenza, spalleggiato da alcuni pastori e

tre stranieri presenti sul posto.

 

Sia Giuseppe H. che i tre stranieri, risultati sprovvisti

di documenti di identificazione e permesso di

soggiorno, sono stati tratti in arresto.

 

 

Il Ministero degli Interni e la Guardia di Finanza

stanno indagando per scoprire il Paese di

provenienza dei tre clandestini.

 

Secondo fonti di Polizia i tre potrebbero essere degli

spacciatori internazionali, dato che erano in

possesso di un ingente quantitativo d'oro e di

sostanze presumibilmente illecite.

 

 

Nel corso del primo interrogatorio in questura gli

arrestati hanno riferito di agire in nome di Dio, per

cui non si escludono legami con Al Quaeda.

 

Le sostanze chimiche rinvenute sono state inviate al

laboratorio per le analisi.

 

 

La Polizia mantiene uno stretto riserbo sul luogo in

cui è stato portato il neonato.

 

Si prevedono indagini lunghe e difficili.

 

 

Un breve comunicato stampa dei Servizi Sociali,

diffuso in mattinata, si limita a rilevare che il padre

del bambino è un adulto di mezza età, mentre la

madre è ancora adolescente.

 

Gli operatori si sono messi in contatto con le

Autorità di Nazareth per scoprire quale sia il rapporto

tra i due.

 

 

Nel frattempo Maria H. è stata ricoverata presso

l'Ospedale di Betlemme e sottoposta a visite cliniche

e psichiatriche.

 

Sul suo capo pende l'accusa di maltrattamento e

tentativo di abbandono di minore.

 

Gli inquirenti nutrono dubbi sullo stato di salute

mentale della donna, che afferma di essere ancora

vergine e di aver partorito il figlio di Dio.

 

 

Il Primario del Reparto di Igiene Mentale ha

dichiarato oggi in conferenza stampa:

"Non sta certo a me dire alla gente a cosa deve

credere, ma se le condizioni di una persona mettono

a repentaglio - come in questo caso - la vita di un

neonato, allora la persona in questione rappresenta

un rischio sociale".

 

 

[Un buon "Natale" a tutti! - Nota della Readazione]