Calcata, Viterbo

sabato 26 dicembre 2009

   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Lettera aperta -

Storia di come

le montagne divennero

ventose e dello

sfruttamento eolico

pesante in corso

 

                                   

 

                                   

 

 

 

di Paolo D'Arpini

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Le montagne si dice che siano state benedette dal Dio del Vento...

(Foto © Jay Torborg)

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Appennini ed Alpi deturpate e vilipese

dallo sfruttamento eolico pesante… e

selvaggio:

ecco i nuovi affari "ecologici" di

camorra, mafia e sottogoverno secondo

Luca Bellincioni.

 

Di seguito anche il racconto mitologico

di Hanuman, figlio del Dio del Vento.

   

 

                                   

 

                             

 

                                   

 

                         

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Ante scriptum

 

 

Nella mitologia indiana è detto che un tempo le

montagne potevano volare, erano dotate di ali e

svolazzavano qui e lì sulla terra.

 

Ma il Creatore avedo ricevuto le lamentele di vari

esseri viventi che si vedevano continuamente

schiacciati dalla massa di monti e ponticelli, dispose

che alle montagne cadessero le ali e da allora esse

non poterono più sollevarsi.

 

 

Solo una montagna si salvò dall'ordinamento del

Creatore, si tratta di una cima della catena Vindhia

che si inabissò nel mare e lì rimase ferma ed

immobile, senza farsi notare da alcuno, finché non

venne il tempo in cui il Dio Scimmia, Hanuman, stava

sorvolando l'oceano diretto a Sri Lanka alla ricerca

di Sita, la sposa di Rama che era stata rapita dal

demone Ravana, ed allora la montagna emerse dagli

abissi per offrire un appoggio ad Hanuman.

 

Hanuman toccò la cima del monte, in segno di

riconoscenza, ma non si fermò perché lo scopo del

suo viaggio era troppo importante ed urgente…

 

 

Comunque da allora le montagne si dice che siano

state benedette dal Dio del Vento, di cui Hanuman

era l'incarnazione sulla terra.

 

E così esse sono sempre ventilate…

 

 

Ma ora vediamo che le conseguenze di questa

benedizione viene utilizzata da foschi speculatori

che riempiono i sacri monti di pale eoliche

gigantesche per rubare il vento e produrre energia

che servirà a creare rumori molesti, luci artificiali

offuscanti le stelle, movimenti di macchinari

inquinanti, etc.

 

Che tutto ciò sia dovuto alla vendetta di Ravana, il

demone della ricchezza rubata, che vuole rifarsi per

l'omaggio rivolto al Dio del Vento da parte delle

montagne?

 

 

Ed ecco la lettera di Luca Bellincioni!

 

Il destino crudele dei nostri monti aggrediti dai

piloni selvaggi dell'eolico pesante.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

"A breve ci ritroveremo con quasi tutte le montagne

massacrate dalle eoliche, i campi prima coltivati

ricoperti dal fotovoltaico a terra e le centrali nucleari

in attività con le scorie sotterrate abusivamente dai

camorristi (che in tutti e tre questi affari energetici ci

guadagnano).

 

Le centrali idroelettriche, invece, le uniche fonti

pulite di energia, sono o abbandonate o vendute

dall'ENEL a società straniere (come l'Endesa) da cui

poi noi ricompriamo l'energia al triplo del prezzo.

 

 

Ma nessuno sa queste cose e fra un po' l'Italia

produrrà molta più energia di quella che serve!

 

Chi ci guadagnerà?

 

Le società energetiche, di certo, non noi poveri

deficienti cittadini che vedremo soltanto peggiorare

la nostra qualità della vita.

 

 

In molte piccole comunità, poi, l'eolico selvaggio o il

fotovoltaico a terra precluderanno ogni possibilità di

sviluppo turistico ed agricolo basato sulle peculiarità

del posto (che non ci saranno più), per cui immagina

il destino di quelli che ci abitano e lo sviluppo che vi

sarà promosso (cemento e cemento).

 

Senza contare coloro i quali si ritroveranno la

centrale nucleare sull'uscio di casa.

 

 

Il problema di fondo è qui la mancanza di una

gestione razionale delle nostre risorse.

 

Tutto è come sempre affidato alla speculazione (in

Italia come in Europa), ma le alternative ci sarebbero

e tutto dovrebbe essere indirizzato alla tutela del

territorio e cercare di evitare il suo consumo

scellerato.

 

 

Ad esempio:

 

- incentivare il fotovoltaico a livello privato, in modo

da coprire quasi tutte le costruzioni moderne di tipo

sia residenziale che produttivo, realizzando

un'immensa centrale fotovoltaica diffusa;

 

- incentivare il micro-eolico a livello domestico e il

minieolico a livello urbano ed industriale (il macro-

eolico, progettato per i grandi spazi americani, è

sempre sproporzionato alle esigue dimensioni dei

nostri territori);

 

- riattivare e rimodernare tutte le centrali

idroelettriche, progettandone anzi delle nuove;

 

- fare delle vaste opere di riforestazione;

 

- operare una seria politica di risparmio energetico

(iniziando col vietare le illuminazioni notturne di

grandi outlet e centri commerciali).

 

Queste sono soluzioni intelligenti e razionali, le

uniche.

 

 

Veder distruggere le colline o le montagne con le

eoliche è davvero un affronto all'intelligenza e al

buon senso.

 

Solo un imbecille potrebbe pensare che devastando

un ecosistema locale (una collina, una montagna,

ecc...) si può aiutare l'ecosistema globale.

 

E ricordiamoci che l'innalzamento della temperatura

globale è in parte un fatto naturale, e in un'altra

grande misura il frutto dei grandi disboscamenti e

della grande urbanizzazione in tutto il mondo degli

ultimi decenni.

 

 

Chi dice che l'alternativa all'eolico selvaggio è il

nucleare ha abboccato alla favola degli speculatori,

che ci appiopperanno l'uno e l'altro.

 

E il problema è che ci hanno abboccato in molti.

 

Tutti con la bocca aperta come dei coglioni davanti

alla tv a vedere le pubblicità dell'eolico, sbavando un

minuto dopo per l'ultima tecnologia alla moda...

 

 

Non dovrebbero parlare quelli che passano tutto il

tempo libero davanti al pc e alla tv, ma solo quelli

che conoscono davvero il territorio, lo amano, lo

vivono, lo percorrono.

 

Povera Italia, poveri noi!

 

Molti mi dicono che a loro piacciono molto le eoliche

e si definiscono allo stesso tempo ambientalisti.

 

Premettendo che tali affermazioni mi fanno vomitare,

a me piace la natura, non gli scempi.

 

 

Le pale eoliche non crescono certo da sole dopo la

semina.

 

Poi mi dicono che se non distruggiamo tutto il

territorio (ma chi lo ama più?) con l'eolico industriale

e il fotovoltaico a terra.

 

Altri conati.

 

 

Bisognerebbe ricordargli che le centrali nucleari e

l'eolico selvaggio (e il fotovoltaico a terra) sono due

cose ben separate, e non capisco perché tutti

continuano a fare il gioco dell'alternativa.

 

Sono ENTRAMBE "alternative" da rigettare.

 

 

Il problema è che i mass media ci hanno

completamente rincoglionito, facendoci fare il loro

gioco, e quindi, come sta per accadere,

appioppandoci entrambi i problemi.

 

La questione di fondo sta nel saper usare bene tutte

le energie rinnovabili, ognuna al suo posto e nelle

sue misure compatibili col territorio, ed operare

grandi riforestazioni.

 

Questa è l'unica ipotesi razionale per contrastare i

cambiamenti climatici, e consiglio a tutti di leggere

questo mio articolo:

"Contro il nucleare e per uno sviluppo massiccio ma

razionale delle energie alternative"

 

 

Se poi siamo adoratori delle novità-scemenze

tecnologiche (tipo l'eolico) al punto tale da voler

vedere devastato tutto in nome di non so cosa,

siamo liberi di pensarlo, ma l'ambiente è un'altra

cosa:

è flora, fauna, geologia, paesaggio, non cemento,

acciaio e stronzate simili.

 

Una volta quando si parlava di ambiente si parlava di

laghi, di fiumi, di coste, di montagne, di alberi, di

animali, di paesaggi, ecc…

 

 

Ora ogni rivista o programma con tag "ambiente"

parla solo ed esclusivamente di eolico ed energia in

generale:

certo i problemi energetici hanno a che fare

strettamente con l'ambiente, ma non sono

l'ambiente…

 

E durante il periodo di Natale certe cose mi fanno

arrabbiare ancora di più...

 

 

Comunque buone feste, per quel poco che c'è da

festeggiare.

 

Luca Bellincioni"