È necessario che io riporti qui alcune
notizie raccolte
sul micidiale rave party che ha sconvolto la
Valle del
Treja per 4 giorni dal 31 luglio al 3 agosto 2009, ed è
ancora
in corso mentre scrivo.
Ieri sera ho parlato con un membro del Parco del
Treja per protestare
contro questa iniziativa nefanda,
lui mi ha detto che il Parco si era
dichiarato contrario
e che anzi ha fatto un ricorso al TAR ed un esposto
alla Procura della Repubblica di Tivoli proprio per
denunciare i danni
di questa operazione.
Alla fine il Comune di Mazzano Romano,
sic, ha
concesso le autorizzazioni amministrative a firma del
Segretario Comunale, e ciò è bastato ai Carabinieri
per consentire il
rave party.
Pare che l'escamotage trovato dagli
Amministratori
di Mazzano trovasse base sulla dichiarazione ASL
che
aveva dato parere favorevole (per via che gli
Organizzatori si erano
impegnati a istallare bagni
chimici)...
Da notizia raccolte in loco i partecipanti al rave party
sono stati oltre 7.000 (i giornali di ieri dicevano
3.500, ma notizie
raccolte sul posto raddoppiano il
numero) ed hanno pagato un ingresso di
euro 100
cadauno, ognuno dei partecipanti è stato fornito di
un
braccialetto di riconoscimento.
I partecipanti si sono accampati in un
terreno di
proprietà privata adiacente o all'interno del perimetro
del
Parco (ci sono pareri contrastanti) i cui
proprietari pare abbiano
ricevuto la somma di euro
20.000 (ventimila euro), nello stesso terreno
sono
stati istallati gli impianti tecnologici ad altissimo
potenza per
trasmettere musica tecno a palla in
continuazione, mattina,
pomeriggio e sera e notte.
Il disturbo è (ed è stato) pesantissimo ed i rimbombi
sono giunti, per
effetto imbuto lungo il fiume Treja,
sino all'abitato di Calcata vecchia
e nuova.
Stamattina diverse persone si sono
lamentate con
me per i rumori assordanti.
I Carabinieri di Bracciano, stazione
responsabile del
luogo, sovente da me interpellati hanno dichiarato
che
l'ordine pubblico da parte loro è stato
mantenuto, ma non sono potuti
intervenire per i
rumori eccessivi in quanto non titolati a questi
controlli.
I controlli sui decibel doveva
effettuarli l'ARPA Lazio,
mi hanno detto i Carabinieri, ma quelli
dell'ARPA
non si sono fatti vedere né sentire.
Inoltre essendo iniziato il baccano il
venerdì quando
la gente ha iniziato a protestare ormai era il fine
settimana e quindi tutti gli uffici erano chiusi.
Stamattina, in cui scrivo, è lunedì 3
agosto, all'ARPA
Lazio non risponde ancora nessuno.
Inoltre avendo cercato di contattare la
Procura della
Repubblica per presentare denunzia, per disturbo
alla
quiete pubblica e danni ambientali, ho scoperto
che il Tribunale è
chiuso sino al 15 settembre 2009.
Gli Organizzatori della manifestazione spacciata per
culturale (ma
fatevi i conti di quanto è stato
incassato sulla base delle presenze e
del costo
procapite) hanno fatto bene i loro calcoli:
"Iniziata
venerdì e finita lunedì la manifestazione con
i vari ponti, etc. è al
sicuro da impicci burocratici…".
Il fatto poi che queste invasioni e concentrazioni di
rumori assordanti
vengano ammesse nei limiti di un
Parco nato per tutelare l'ambiente, la
natura e gli
animali, non può essere giustificato da nessuna
ragione,
anche se gli organizzatori "furbescamente"
inneggiano alla stessa
protezione della natura ma di
fatto la distruggono…
I rumori consentiti in un parco naturale
sono gli
stessi consentiti nei pressi di un ospedale, cioè
quasi nulli,
mentre qui a Monte Gelato la super-
sonica (nome azzeccato) ha
emesso una tale quantità
di decibel da far impazzire un
circondario di 20
kilometri di diametro.
Una pagina nera per la democrazia e per
la legalità
dello Stato.
Che non si ripeta mai più è la sola speranza di noi
abitanti della Valle
del Treja!
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