Un punto fermo sul quale si è discusso
durante il
fine settimana al Circolo Culturale "Renzo Renzi" e
all'interno
dell'Assemblea del Bilancio partecipato
indetta sabato scorso in Piazza
IV Novembre.
Dopo i Consiglieri del PdL e la categoria
dei
commercianti, venerdì si è fatto portavoce del
malessere generale,
derivato dalla possibilità che
venga interrotta all'altezza del
passaggio a livello la
via principale del paese, il Direttivo del
Circolo
"Renzo Renzi", richiamando in Assemblea
Straordinaria soci,
simpatizzanti e tutte le persone
interessate a prospettare soluzioni
alternative da
presentare alla Giunta Comunale.
In Via delle Cantine è stata messa sotto
accusa la
famigerata Delibera n. 215 del 14 maggio, con la
quale il
Sindaco e quattro Assessori hanno
approvato l'ipotesi progettuale del
raddoppio
ferroviario Cesano-Bracciano presentato dalla Rete
Ferroviaria
Italiana (R.F.I.), perché tale ipotesi
"risulta conforme alle
esigenze dell'Amministrazione
Comunale".
Non sono dello stesso parere moltissimi
residenti,
come dimostrano le 2.500 firme raccolte dai
commercianti in
pochi giorni e già protocollate al
Comune di Bracciano e alla
Segreteria
dell'Amministratore Delegato della R.F.I..
"La soluzione peggiore, tra l'altro
imposta da
un'esigenza economica, andrà ad incidere
negativamente sul
tessuto urbano di Bracciano - ha
detto Roberto Perugini, Presidente
del primo circolo
culturale che si è attivato per mettere in discussione
il progetto - con gravi ripercussioni sull'economia,
sulla viabilità
e sull'immagine del paese".
"Siamo contro la
costruzione della barriera
antirumore perché riteniamo che la via
principale del
paese sia un gioiello da valorizzare, non da
distruggere
- ha aggiunto Silvano Pasquali,
Presidente dell'Associazione Commercianti
Bracciano - va dunque rivalutata,
magari con un
senso unico di marcia che dal Convento dei
Cappuccini
scende fino al Castello degli Odescalchi.
Oggi l'Amministrazione ha fatto una
scelta sbagliata
e il muro permanente non può essere l'unica
soluzione."
Il Sindaco Sala, presente alla riunione, ha ribadito
che la Delibera di
Giunta non ha alcun valore
sull'eseguibilità del progetto rappresentando
esclusivamente un valore di "assenso di
massima
per poter procedere".
"Sarà la Conferenza dei Servizi alla
quale saranno
chiamati tutti gli Enti e i soggetti interessati al
raddoppio, a decidere - ha
puntualizzato Sala - e se
il Comune di Bracciano dice no, la
maggioranza può
chiudere ugualmente e il Sindaco di
Bracciano non
si può opporre".
"Però il Sindaco può proporre delle
alternative e t
entare di arrivare primo fra i 160 Comuni interessati
al
raddoppio per aggiudicarsi i 60 milioni previsti per
l'interramento dei
binari - ha replicato Marcello
Pezzillo, Consigliere di Opposizione,
il quale, dopo
aver preso contatti con la Direzione Generale delle
Ferrovie ha annunciato che "i binari interrati
andranno fatti con una
pendenza dell'1,5, con
previsione di 15 km di
sbarramento e che il
raddoppio della tratta Roma-Viterbo rientra
nel
progetto di una grande opera dal costo complessivo
di 260 milioni di
euro.
È nostro preciso dovere lottare
affinché le scelte che
coinvolgono Bracciano
- ha concluso Pezzillo - non
siano dettate da logiche di risparmio, ma
vadano ad
incidere sulla prospettiva di vivibilità
ottimale per il
nostro paese."
Il Sindaco Sala ha confermato i dati
presentati dal
Consigliere di Minoranza e durante lo svolgimento
dell'Assemblea sul Bilancio Partecipato ha
minimizzato così "tutto il
marasma che si è creato si
basa su un'ipotesi progettuale arrivata via
e-mail
sulla quale non è nemmeno riportata l'intestazione
dell'Ente".
Comunque rimane il fatto che solo dopo la
scoperta
e la conseguente denuncia pubblica dei Consiglieri
di Minoranza
riguardo a ciò che era stato deliberato
due mesi prima, il Sindaco si è
attivato ad informare
tramite un manifesto la popolazione sulle scelte
amministrative adottate in vista del raddoppio della
tratta ferroviaria
che da Roma passerà per Bracciano
e proseguirà per Viterbo.
Scelte che riguardano lo spostamento
della Stazione
principale a Vigna di Valle e relativa chiusura con
"barriera antirumore" del passaggio a livello situato
al centro del
paese.
Quando il Sindaco invece ha capito che
gran parte
della popolazione vuole l'interramento dei binari si è
reso
disponibile alle consultazioni popolari, i cui
temi non verranno decisi
da una parte o dall'altra
della politica, ma saranno discussi nel luogo
che
dovrebbe per antonomasia rappresentare la massima
espressione
democratica, il Consiglio Comunale.
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