"Mi sembra doveroso
intervenire nella discussione
sul Raddoppio della Ferrovia Roma-Viterbo
e
l'erigendo 'muro' al posto del passaggio a livello di
Via Principe di
Napoli, per cercare di ricondurre il
confronto in un alveo di
correttezza e di coerenza ed
evitare le strumentalizzazioni già emerse
nel
manifesto affisso per le vie di Bracciano sabato 11
luglio.
Il PDL di Bracciano dando una versione mistificata
della realtà, ha dato
avvio in questi giorni ad una
raccolta di firme per esprimere la propria
contrarietà
al progetto.
A questo proposito
credo sia bene raccontare
esattamente lo sviluppo di tale progetto che
risale al
1996, quando inizị il confronto tra Sindaci dei
territori
interessati al Raddoppio della Ferrovia
Roma-Viterbo, e io ero il
Sindaco di Bracciano.
Nella Conferenza dei
Servizi che doveva approvare il
progetto di elettrificazione e raddoppio
ferroviario
sino a Bracciano fui accusato di essere contrario a
tale
opera ed era vero, tanto che il mio voto
favorevole era motivato
esclusivamente dal fatto che
il raddoppio era programmato sino a Cesano
di
Roma, senza investire Bracciano, mentre
l'elettrificazione si
realizzava sino a Viterbo.
La mia contrarietà di allora derivava dal fatto che ero
consapevole che
non si potesse raddoppiare la
ferrovia sino a Bracciano, perché il
progetto non
prevedeva un sottopasso veicolare che permettesse
ai
cittadini di superare la definitiva chiusura del
passaggio a livello di
Via Principe di Napoli.
La verità non detta è
che il raddoppio della ferrovia
sino a Bracciano, pụ essere realizzato
esclusivamente inibendo il traffico veicolare
sull'attuale passaggio a
livello, elemento non
derogabile da RFI e dalle norme sulla sicurezza
delle
ferrovie metropolitane.
Circa quattro mesi fa, fui contattato da RFI e mi fu
presentato uno
studio di fattibilità dell'opera che, per
proseguire nella redazione,
necessitava di un parere
di massima dell'Amministrazione Comunale.
La Giunta ha dato un
assenso di massima,
stabilendo che il tutto dovesse comunque essere
discusso e condiviso con i Comitati di Quartiere e di
Frazione, con gli
operatori economici, con
l'Associazione Commercianti e con tutti i
cittadini.
L'argomento non è 'il muro del passaggio a livello',
ma se si è
favorevoli o no al raddoppio della ferrovia
Roma-Viterbo.
Nel caso di volontà
positiva, i cittadini devono essere
consapevoli che transiterà per
Bracciano un treno
ogni quarto d'ora, dalle 7 del mattino alle 23.
Cị significa che ogni
sette minuti e mezzo il
passaggio a livello sarebbe in ogni caso chiuso.
E che cosa avremmo in
Via Principe di Napoli se non
un muro virtuale, oltretutto anche
estremamente
pericoloso?
Se quanto sopra non sarà condiviso dalla
maggioranza dei cittadini lo
dobbiamo dire
chiaramente e l'Amministrazione Comunale si
adopererà per
trasferire questa volontà a RFI.
A tale proposito si
potrebbe promuovere un
Referendum Consultivo che dia un risultato certo
e,
dopo il referendum, sarà mio impegno personale fare
tutto cị che è
in mio potere, per rispettare la volontà
della maggioranza della
popolazione, qualunque sia
il risultato.
Nel concludere non posso esimermi dal far emergere
le contraddizioni
della Minoranza del PDL che oggi si
erge a paladina contro l'intervento,
mentre in
campagna elettorale ha cavalcato come primo punto
del proprio
programma il raddoppio della ferrovia
metropolitana fino a Bracciano, in
contrapposizione
con il nostro programma che lo proponeva solo fino
a Vigna di Valle, poiché eravamo consapevoli delle
difficoltà che
sarebbero emerse.
Ci chiediamo oggi
anche perché si è dimostrata una
balla, come intendevano farlo?
Forse togliendo le
sbarre e lasciandolo un passaggio
a livello incustodito?
O proponendo un
improbabile interramento della
ferrovia dai Pasqualetti alla Stazione,
che
bloccherebbe per anni il funzionamento del servizio
con conseguente
chiusura comunque del passaggio
a livello sino a fine lavori?
O con la chimerica
fattibilità progettuale che ho in
alcuni cassetti del Comune, redatta
dall'Amministrazione Negri e dimostratasi
irrealizzabile visto che
nessuno l'ha mai resa
pubblica o discussa o tentato di realizzare, se
non
con il famoso 'Contratto con i Braccianesi'?
La forza di una Amministrazione Comunale è la
capacità di fare proposte,
siano queste totalmente
condivise o criticabili.
Noi facciamo questo e siamo pronti a
rivedere e
ridiscutere qualsivoglia posizione, di fronte
all'interesse
comune, ma non possiamo lasciare che
le decisioni di chi è stato
democraticamente eletto
dalla maggioranza dei cittadini vengano
strumentalizzate e comunicate alla comunità in modo
parziale e distorto." |