Della affannosa ricerca di una verità
scomoda per
qualcuno, ma necessaria per altri, hanno parlato la
Presidente
dell'Associazione, Myriam Vittoria
Sebastianelli, il Sindaco di Anguillara
Antonio
Pizzigallo, i giornalisti Giovanni Francesco Piano e
Gian Paolo
Pelizzaro ed i parenti più stretti delle
vittime del silenzio.
"In Graziella De Palo e Italo Toni si
rispecchiano le
oscurità dell'Italia - ha introdotto
la Professoressa
Sebastianelli - ma per non azzerare la
loro memoria
abbiamo tutti il dovere di bucare il
silenzio
affrontando il mistero che ruota intorno
alla loro
scomparsa, per penetrare sia la storia
nei suoi
anfratti, sia i percorsi delle colpe
attentamente
occultate dal dogmatismo di Stato."
Graziella De Palo, giornalista di
"L'Astrolabio" e
"Paese Sera" e Italo Toni, redattore dell'agenzia
"Notizie",
sono partiti il 2 agosto 1980 per Damasco
con un volo della Syrian Arab
Airlines per effettuare
un reportage sui campi palestinesi in Siria e in
Libano, su invito del rappresentante dell'OLP Nemer
Hammad.
L'organizzazione palestinese ha fornito
loro il visto
d'ingresso per la Siria, il biglietto aereo a prezzo
ridotto
e l'ospitalità gratuita in un albergo di Beirut.
Dopo il pernottamento a Damasco i due
reporter si
sono trasferiti nella capitale libanese dove sono stati
accompagnati all'Ufficio stampa dell'OLP per
registrarsi in qualità di
giornalisti ospiti della
resistenza palestinese e dove hanno incontrato
Mahmud Labadi, Capo dell'Ufficio, e padre Ibrahim
Ayad, un sacerdote
cattolico palestinese già
conosciuto precedentemente a Roma.
Labadi e Ayad hanno provveduto ad
alloggiare De
Palo e Toni all'Hotel Triumph, un albergo
dell'organizzazione situato ad ovest di Beirut, nella
zona appunto
soggetta ad occupazione sirio-
palestinese.
Lì sono rimasti fino la mattina del 2
settembre.
Il giorno prima Toni e Di Palo si erano recati
all'Ambasciata Italiana
per segnalare la loro presenza
in Libano e per chiedere al Primo
Consigliere Tonini
(sostituto temporaneo dell'Ambasciatore Stefano
D'Andrea) protezione e supporto nel caso in cui
passati tre giorni non
avesse avuto loro notizie.
I due giornalisti la mattina del 2
settembre avevano
un appuntamento presso gli uffici del "Fronte
Democratico" di Nayef Hawatmeh, una macchina e
degli accompagnatori
dell'organizzazione li
avrebbero dovuti portare in visita alle
postazioni
militari palestinesi del Sud.
Da allora dei due giornalisti non si è
saputo più
nulla.
Il silenzio imposto dal segreto di Stato
ha intralciato
l'affannosa ricerca della verità e il muro di gomma
innalzato dalle grandi testate giornalistiche ha
rafforzato
l'occultamento di notizie imposto dalle
istituzioni governative.
Gian Paolo Pelizzaro, giornalista esperto
di
terrorismo internazionale e questioni di intelligence,
già consulente
della Commissione Stragi e della
Commissione Mitrokhin, e il giornalista
Alvaro
Rossi, redattore del libro "Il caso Toni-De Palo",
hanno
ripercorso le tappe della vicenda e raccolto in
una sorta di diario di
bordo tutte le certezze e i lati
oscuri che il caso presenta.
La decisone intrapresa dal
Sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio Letta, e comunicata pochi
giorni fa al richiedente Presidente del COPASIR
Rutelli, di
declassificare una parte dei documenti
sottoposti al segreto di Stato,
ha riacceso nei
familiari la speranza di poter finalmente conoscere le
ragioni per le quali i due giornalisti non sono più
tornati a casa.
Da 29 anni i parenti cercano la verità,
per 29 anni si
sono visti chiudere le porte in faccia.
"L'ultima
notizia che ho avuto di mia figlia è stato un
suo telegramma inviato da
Damasco - ha detto con
un filo di voce la mamma di Graziella -
tutti questi
anni per me sono stati un lungo giorno di dolore."
In Aula Consiliare erano presenti anche i
fratelli di
Graziella e di Italo per ribadire "tutti
i tentativi messi
in atto per farci tacere e non
compromettere le
trattative in corso", ma anche per accusare
"il
silenzio stampa che ne è seguito e la
solitudine nella
quale ci hanno relegato le istituzioni".
Il Vicesindaco Stefano Paolessi ha
annunciato nel
corso della conferenza che anche il Consiglio
Comunale di
Anguillara, dopo quello di Sassoferrato
(il paese natio di Italo Toni) e
della Provincia di
Ancona (oltre all'Ordine dei giornalisti delle
Marche),
presenterà una documento per richiedere la
rimozione del
segreto di Stato, perché, come hanno
ribadito alcuni giornalisti
presenti in sala,
l'occultamento di azioni criminali pone il Governo in
uno stato di compromesso che toglie ad ogni
cittadino la certezza del
diritto ad essere informato e
sottrae ai familiari la rassegnazione
necessaria ad
attenuare il dolore della perdita.
Vedi anche la
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