Capranica, Viterbo

sabato 5 dicembre 2009

   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Il coraggio di avere paura

 

                                   

 

                                   

 

 

 

di Doriana Goracci

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

(Foto di repertorio, grafica della Redazione)

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Ci vuole coraggio ad avere paura,

quella che ti fa tacere, ti fa stare zitta e

piegata per una vita, a pregare, a

chiedere scusa.

 

Posso?

Disturbo?

Ripasso?

   

 

                                   

 

                             

 

                                   

 

                         

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Ci vuole coraggio a non fare domande, a non

chiedere spiegazioni, a dire se l'è cercata, se l'è

voluta, erano brave persone, ma no è una Famiglia

perbene, come farebbero a far male ai loro figli…

 

Ci vuole coraggio a voltarsi sempre ed essere in

prima fila a partecipare un funerale, una novena,

un'opera buona.

 

 

Ci vuole coraggio a non avere paura della propria

Famiglia, a dormire fuori casa in ciabatte mentre una

bella forca già ingrassata ci attende.

 

Ci vuole coraggio a dire buongiorno , a voltare la

faccia, a non sentire la puzza, a dire lasciamoli

lavorare…

 

 

A lavorare come una serva, come una balia, facendo

crescere nelle tasche del grembiule la paura e farla

mangiare ai propri figli, ai nipoti, e a rispettare la

Famiglia.

 

 

Operazione giro d'Italia - Il processo si terrà il 18

maggio:

Traffico di rifiuti, tutti rinviati a giudizio.

 

Da noi la terra è pulita, differenziamo la monnezza, ci

conviene stare zitte.

 

Mettiamo da parte i rifiuti, spazziamo la strada e la

casa, non c'è niente di pericoloso:

cava scava e ricava che ce l'abbiamo dentro il

coraggio della paura.

 

 

Da Capranica, altro che chiacchiere, ci si difende:

"… si parla di inquinamento poco significativo

rispetto ai metalli presenti nel terreno, che fanno

parte dell'aspetto tipico di quel territorio.

 

La relazione è decisamente rassicurante ed esclude

comunque il pericolo di diffusione

dell'inquinamento".

 

In Sicurezza.

 

 

Il corso della giustizia, in primis divina, continua…

come il Giro d'Italia:

vadano altri in giro a visitare Deboli Castelli

Accusatori, noi non ci si vergogna di niente.

 

Giù, in apnea, ci sono ben altre notizie in arrivo,

maltempo che va e viene, si salvi chi può.

 

 

E non hanno creduto in niente… hanno paura (canta

e suona un certo Ignazio Scassillo) "Traffico abusivo

di rifiuti nel Viterbese, quindici rinvii a giudizio".

 

È quanto ha decretato venerdì il Giudice per le

Udienze Preliminari Silvia Mattei per i 15 indagati che

devono rispondere, a vario titolo, di falsità ideologica

in certificati commessa da persona esercente un

servizio di pubblica utilità e attività organizzata per

traffico illecito di rifiuti.

 

Nel processo si sono costituiti parte civile

l'Associazione Ambientalista Legambiente regionale,

quella provinciale, la Regione Lazio, i Comuni di

Castel S. Elia, di Vetralla e Capranica, il WWF e

privati cittadini.

 

 

L'inchiesta, conclusa nel 2005, è stata coordinata dal

PM Stefano D'arma e ha scoperto un traffico illegale

di 250 mila tonnellate di rifiuti speciali, pericolosi e

non, provenienti da tutta Italia e aventi come

destinazione finale la Provincia di Viterbo, per un

giro d'affari stimato sui 2,5 milioni di euro.

 

Il Pubblico Ministero ha ipotizzato che gli imputati,

d'accordo con altri soggetti, scaricavano forti

quantitativi di rifiuti incompatibili con la destinazione

a recupero mediante conferimento in siti di ripristino

ambientale, per realizzare il massimo profitto.

 

 

La difesa, invece, afferma che gli imputati agivano in

pieno rispetto delle norme vigenti in materia, tanto

che i rifiuti arrivavano in cava accompagnati da

regolari certificati di non pericolosità.

 

L'avvocato Marco Russo, difensore del titolare

dell'impianto di Capranica, aggiunge:

"La relazione depositata dall'ENEA al Comune di

Capranica il 29 settembre 2008, nell'ambito della

conferenza dei servizi per la messa in sicurezza e per

la bonifica dell'area sotto accusa parla chiaro"

afferma "si parla di inquinamento poco significativo

rispetto ai metalli presenti nel terreno, che fanno

parte dell'aspetto tipico di quel territorio.

 

La relazione è decisamente rassicurante ed esclude

comunque il pericolo di diffusione

dell'inquinamento".

 

 

Prima udienza davanti al giudice monocratico il

prossimo 13 maggio.