Il Governo impone per decreto che i Cittadini e gli
Enti Locali vengano
espropriati di un diritto e di un
bene comune com'è l'acqua per
consegnarlo nelle
mani dei privati e dei capitali finanziari.
Ciò avviene sotto il falso pretesto di
uniformare la
gestione dei servizi pubblici locali alle richieste della
Commissione Europa, mentre non esiste nessun
obbligo e le modifiche
introdotte per sopprimere la
gestione "in house" contrastano con
i principi della
giurisprudenza europea.
Nonostante sia oramai sotto gli occhi di
tutti che le
gestioni del servizio idrico affidate in questi ultimi
anni
a soggetti privati, sperimentate in alcune
Provincie Italiane o a
livello europeo abbiano
prodotto esclusivamente innalzamento delle
tariffe,
diminuzione degli investimenti e un aumento
costante dei
consumi, si continua a sostenere che
mercato e privati siano sinonimi di
efficienza e
riduzioni dei costi.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è sceso
da subito in campo
per contrastare questo
provvedimento con la campagna nazionale "Salva
l'Acqua" verso la quale si è registrata un'elevatissima
adesione.
Ad oggi abbiamo consegnato al Presidente della
Camera 45.000 firme a
sostegno dell'appello che
chiedeva il ritiro delle norme che
privatizzano
l'acqua.
Inoltre, migliaia di persone hanno manifestato il
proprio dissenso e
contrarietà all'Art. 15 in un
presidio svoltosi lo scorso 12 Novembre a
Piazza
Montecitorio e in varie mobilitazioni territoriali,
migliaia di
persone hanno inviato mail ai
Parlamentari per chiedere di non
convertire in legge
il Decreto 135/09, molte personalità hanno espresso
da una parte la loro indignazione e dall'altra il loro
sostegno alla
campagna.
In questi giorni è cresciuta nella
società la
consapevolezza che consegnare l'acqua al mercato
significa
mettere a rischio la democrazia.
Nonostante questa mobilitazione della
società civile
e degli stessi Enti locali, il Governo ha imposto il
voto
di fiducia e non accoglie le richieste e le
preoccupazioni espresse
anche molti Sindaci di
Amministrazioni governate da maggioranze di
differenti colori politici.
Come Forum dei Movimenti per l'Acqua siamo
indignati per la
superficialità con cui il Governo,
senza che esistessero i presupposti
di urgenza, ha
voluto accelerare la privatizzazione dell'acqua.
A questo punto siamo convinti che la contestazione
dovrà essere
ricondotta nei territori, per chiedere agli
Enti Locali che si
riapproprino della podestà sulla
gestione dell'acqua tramite il
riconoscimento
dell'acqua come diritto umano e il servizio idrico
integrato come servizio pubblico locale privo di
rilevanza economica e
nel contempo di sollecitare le
Regioni ad attivare ricorsi di
legittimità nei confronti
del provvedimento.
Queste percorsi di mobilitazione sono percorribile
così come dimostrano
le delibere approvate dalla
Giunta Regionale Pugliese, dalle tante
Delibere
approvate dai Consigli Comunali Siciliani e nel resto
d'Italia,
da ultimo quello di Venezia.
Il popolo dell'acqua continuerà la battaglia per la
ripubblicizzazione
del servizio idrico assumendo
iniziative territoriali e nazionali volte
a superare l'Art.
15 del Decreto Legge.
Come Forum dei Movimenti, chiediamo a tutta la
società civile di
continuare la mobilitazione e far
sentire il proprio dissenso anche dopo
l'approvazione dell'art. 15 attraverso mobilitazioni
sui territori ed
invio di messaggi a tutti i Partiti, ai
Consiglieri Comunali Provinciali
e Regionali, ai
Parlamentari locali.
A Sindaci ed agli eletti chiediamo di dar vita nelle
rispettive
Istituzioni a prese di posizioni chiare che
respingano la legge e di dar
vita a iniziative di
protesta nelle istituzioni stesse.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Con l'adesione del Circolo Vegetariano VV.TT. di
Calcata
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