Parole che pesano come mattoni quelle
scritte il
7 aprile dal Comitato di Quartiere Montebello al
Sindaco,
Segretario Comunale e Capo Area Ufficio
Urbanistica, parole che arrivano
dopo sedici mesi di
continui contatti
con l'Ente Pubblico
"per chiedere
interventi
volti a creare le condizioni per una vita
civile nel nostro
comprensorio, mettendo fine ai
problemi che si trascinano dal 1991", ma
che ancora
non hanno avuto un riscontro oggettivo.
Nel villaggio dove risiedono 160 famiglie si
continua
a costruire "con
diversi abusi edilizi nei cantieri,
peraltro già denunciati
alla Procura dall'Assessore
all'Urbanistica",
mentre le opere di urbanizzazione
risultano incomplete o difformi dai piani originali.
Una situazione questa che da troppo tempo
aspetta
di essere risolta e alla quale
si affianca il sospetto
che "l'attenzione
delle Amministrazioni Comunali che
si sono succedute sia
stata accordata alle vicende
economiche del lottizzatore piuttosto che
agli
interessi erariali del Comune e ai diritti
degli
abitanti".
"Recentemente siamo stati messi al corrente
dall'Assessore
all'Urbanistica che negli ultimi
incontri tra gli organi
dell'Amministrazione Comunale
e le rappresentanze legali del lottizzatore - si legge
nella "diffida ultimativa" protocollata con
numero
12350 -
si confrontano due ipotesi principali
- che
riguardano - la semplice proroga della convenzione
Comune-Atlantica s.r.l. del 1985,
o la stipula di una
nuova convenzione".
I rappresentanti del quartiere però
ritengono
entrambe le ipotesi "illegittime e deleterie", sia
perché
andrebbero a ledere i diritti degli abitanti, sia
perché sarebbero
contro gli interessi del Comune, in
quanto nella prima si parla di
proroga già scaduta da
anni ed il cui rinnovo è vietato per legge, mentre una
nuova convenzione predisporrebbe
l'accantonamento delle opere
di urbanizzazione
primaria, fra l'altro già valutate dal Tecnico
Comunale con un costo di 954mila euro.
"Gli Assessori e i Consiglieri di
maggioranza e di
minoranza che dovessero approvare oggi
provvedimenti
simili si accollerebbero gravi
responsabilità, dai possibili riflessi
penali, civili e
contabili" - prosegue la nota
che porta alla luce altri
inquietanti aspetti.
"La società lottizzatrice sembrerebbe
ormai una
scatola vuota in liquidazione, non avendo mezzi per
realizzare
le urbanizzazioni cui era tenuta, né
possedendo più le aree
soggetto di
urbanizzazione -
in quanto, scrivono i rappresentanti del Comitato -
i diritti (ma non le relative obbligazioni, tra le quali le
urbanizzazioni) sono stati
ceduti a tre diverse
società."
La domanda che gli abitanti di Montebello
pongono
al Sindaco è
"se l'Amministrazione
Comunale abbia
dato
preventivo assenso scritto del Comune, come
prevede l'art. 11
della
convenzione - visto che -
a noi
comuni cittadini sfuggono le ragioni di
tale
compravendita, chi mai acquisterebbe aree
pubbliche già destinate al Comune".
In forma ultimativa nella diffida viene
ribadito
"che
entro e non oltre 15 giorni
dalla ricezione della
presente
ci siano due assicurazioni scritte
riguardanti una lo Strumento
Urbanistico scelto per
risolvere i nostri problemi e che non può che
prevedere l'acquisizione forzosa delle aree che si
dovevano urbanizzare
e cedere gratuitamente al
Comune, e l'altra le azioni
intraprese per far
dichiarare la nullità
ex hunc degli atti di vendita da
noi
ritenuti non legittimi".
Ad oggi il periodo richiesto per avere le
delucidazioni in merito è
scaduto, ma il Sindaco non
ha ancora fornito alcun documento
rassicurante,
dunque, come menzionano i rappresentanti del
Comitato a
piè pagina della missiva e come
confermano verbalmente "la mancanza di
un
chiarimento definitivo e di un impegno chiaro e
risolutivo della
Amministrazione ci porterà a
rivolgerci alle autorità giudiziarie
e amministrative
competenti".
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