Bracciano, Roma

giovedì 23 aprile 2009

   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Il Comitato Montebello

denuncia il mancato

controllo del Comune sulle

opere di urbanizzazione

 

                                   

 

                                   

 

 

 

di Iris Novello

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Un'immagine in tempo reale del Villaggio Residenziale Montebello a

Bracciano, Roma

(Foto © Iris Novello)

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

"Noi cittadini di Montebello stiamo via

via scoprendo una situazione

profondamente inquietante per la

legalità e la trasparenza

nell'amministrazione dell'interesse

pubblico"

   

 

                                   

 

                             

 

                                   

 

                         

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Parole che pesano come mattoni quelle scritte il

7 aprile dal Comitato di Quartiere Montebello al

Sindaco, Segretario Comunale e Capo Area Ufficio

Urbanistica, parole che arrivano dopo sedici mesi di

continui contatti con l'Ente Pubblico "per chiedere

interventi volti a creare le condizioni per una vita

civile nel nostro comprensorio, mettendo fine ai

problemi che si trascinano dal 1991", ma che ancora

non hanno avuto un riscontro oggettivo.

 

Nel villaggio dove risiedono 160 famiglie si continua

a costruire "con diversi abusi edilizi nei cantieri,

peraltro già denunciati alla Procura dall'Assessore

all'Urbanistica", mentre le opere di urbanizzazione

risultano incomplete o difformi dai piani originali.

 

 

Una situazione questa che da troppo tempo aspetta

di essere risolta e alla quale si affianca il sospetto

che "l'attenzione delle Amministrazioni Comunali che

si sono succedute sia stata accordata alle vicende

economiche del lottizzatore piuttosto che agli

interessi erariali del Comune e ai diritti degli

abitanti".

 

"Recentemente siamo stati messi al corrente

dall'Assessore all'Urbanistica che negli ultimi

incontri tra gli organi dell'Amministrazione Comunale

e le rappresentanze legali del lottizzatore - si legge

nella "diffida ultimativa" protocollata con numero

12350 - si confrontano due ipotesi principali - che

riguardano - la semplice proroga della convenzione

Comune-Atlantica s.r.l. del 1985, o la stipula di una

nuova convenzione".

 

 

I rappresentanti del quartiere però ritengono

entrambe le ipotesi "illegittime e deleterie", sia

perché andrebbero a ledere i diritti degli abitanti, sia

perché sarebbero contro gli interessi del Comune, in

quanto nella prima si parla di proroga già scaduta da

anni ed il cui rinnovo è vietato per legge, mentre una

nuova convenzione predisporrebbe

l'accantonamento delle opere di urbanizzazione

primaria, fra l'altro già valutate dal Tecnico

Comunale con un costo di 954mila euro.

 

"Gli Assessori e i Consiglieri di maggioranza e di

minoranza che dovessero approvare oggi

provvedimenti simili si accollerebbero gravi

responsabilità, dai possibili riflessi penali, civili e

contabili" - prosegue la nota che porta alla luce altri

inquietanti aspetti.

 

 

"La società lottizzatrice sembrerebbe ormai una

scatola vuota in liquidazione, non avendo mezzi per

realizzare le urbanizzazioni cui era tenuta, né

possedendo più le aree soggetto di urbanizzazione -

in quanto, scrivono i rappresentanti del Comitato -

i diritti (ma non le relative obbligazioni, tra le quali le

urbanizzazioni) sono stati ceduti a tre diverse

società."

 

La domanda che gli abitanti di Montebello pongono

al Sindaco è "se l'Amministrazione Comunale abbia

dato preventivo assenso scritto del Comune, come

prevede l'art. 11 della convenzione - visto che - a noi

comuni cittadini sfuggono le ragioni di tale

compravendita, chi mai acquisterebbe aree

pubbliche già destinate al Comune".

 

 

In forma ultimativa nella diffida viene ribadito "che

entro e non oltre 15 giorni dalla ricezione della

presente ci siano due assicurazioni scritte

riguardanti una lo Strumento Urbanistico scelto per

risolvere i nostri problemi e che non può che

prevedere l'acquisizione forzosa delle aree che si

dovevano urbanizzare e cedere gratuitamente al

Comune, e l'altra le azioni intraprese per far

dichiarare la nullità ex hunc degli atti di vendita da

noi ritenuti non legittimi".

 

Ad oggi il periodo richiesto per avere le

delucidazioni in merito è scaduto, ma il Sindaco non

ha ancora fornito alcun documento rassicurante,

dunque, come menzionano i rappresentanti del

Comitato a piè pagina della missiva e come

confermano verbalmente "la mancanza di un

chiarimento definitivo e di un impegno chiaro e

risolutivo della Amministrazione ci porterà a

rivolgerci alle autorità giudiziarie e amministrative

competenti".