Capranica, Viterbo

venerdì 2 ottobre 2009

   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Il 3 ottobre siamo a Roma

da Termini al Ministero

firmato Scuola e Precarietà!

 

                                   

 

                                   

 

 

 

di Doriana Goracci

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Un Società di precari è un Popolo precario di una Nazione precaria in

un Paese precario!

(Foto di repertorio)

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Teatranti per caso?

 

Le Cose non sono cambiate, non

cambia mai chi dirige le Operazioni di

Controllo Ordine e Repressione,

semmai peggiorano i Fatti che ci

vorrebbero Disfatti e Rassegnati.

   

 

                                   

 

                             

 

                                   

 

                         

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È un Fatto che il 3 ottobre molte e molti saranno a

Roma, l'appuntamento noto è a Piazza del Popolo,

tento di far conoscere anche quello della Scuola

Precaria, da Termini al Ministero, per cui di seguito e

con preghiera di diffusione, troverete il comunicato

dei Cobas, del Coordinamento Precari Scuola-Rete

Docente Precari, le Informazioni sull'appuntamento e

il percorso e una lettera ricevuta dalle Din di Napoli.

 

Quello che mi prefiggo con ostinazione, non è solo

far emergere le voci di chi non riesce più neanche a

gridare ed "esporsi" ma di-mostrare che esiste anche

chi pratica l'organizzazione del lavoro,

autonomamente, con la testa e con il cuore,

malgrado tutti gli isolamenti che vengono attuati per

delegittimare ed emarginare, a destra e a sinistra,

usando la politica nell'accezione più corrotta e

meschina.

 

 

Quanto all'essere donna, unica mia appartenenza in

comunicazione resistente, inoltro la lettera ricevuta

ieri da Simona Ricciardelli e Rosaria Mariniello per le

Din Napoli sulle motivazioni della loro

partecipazione il 3 ottobre per la libertà di

espressione, dove non sarò per scelta ma

condividendo fortemente le ragioni espresse in

questi termini delle donne che ci saranno, come

tante altre e altri nella stessa città, Roma, per la

Scuola Precaria, la Nostra Cultura devastata.

 

La più completa adesione al Teatro di Strada, ai

Teatranti per caso, agli Artisti, alle Persone che

contribuiscono e partecipano in piazza, sempre, con

la musica, la creatività e la passione che fà e dà

LiberAzione, che lotta e propone, insieme, fuori.

 

 

Buon Cammino a noi tutte e tutti!

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Comunicato Stampa Cobas

www.cobas.it

 

 

I Cobas della Scuola CONDIVIDONO PIENAMENTE

L'INIZIATIVA DEL Comitato docenti e ATA Precari di

Salerno che "in nome e per conto dei precari e delle

precarie, delle associazioni, delle strutture, dei

coordinamenti, dei collettivi e comitati che a livello

nazionale si riconoscono nella manifestazione dei

precari del 3 ottobre e nel percorso che partirà alle

ore 15 dalla Stazione Termini di Roma" ha indetto la

manifestazione e il corteo indipendente che

PARTENDO DALLA STAZIONE TERMINI ALLE 15

arriverà (e terminerà) al Ministero della Pubblica

Istruzione.

 

Il tentativo di convogliare i precari nella

manifestazione della Federazione Nazionale Stampa

(spostata dal 19 settembre al 3 ottobre a causa del

minacciato ritiro dell'adesione da parte di Pd e IdV

dopo la morte dei soldati italiani a Kabul) dimostra

infatti una fondamentale divergenza tra le forze in

campo rispetto alla riapertura del conflitto in Italia,

allo sviluppo di esso e dei movimenti di lotta per la

giustizia sociale e gli interessi materiali dei salariati e

dei settori popolari e giovanili.

 

 

I Cobas hanno sempre lottato contro le disastrose

politiche del centrodestra così come quelle del

centrosinistra e hanno attaccato chiunque non

difendesse la scuola pubblica, indipendentemente

dai colori del governo, e non possono che

condividere il percorso di chi non vuole svendere la

propria radicalità per stabilire una qualche

connessione/dipendenza tra la manifestazione dei

precari su una piattaforma autonoma, radicale e

legata ai bisogni della scuola e dei docenti, e una

manifestazione "politicante" a Piazza del Popolo, per

giunta marchiata da sciovinismo militarista e

nazionalista, che nulla centra con i temi dei precari.

 

Dunque non possono esserci connessioni di alcun

tipo tra le due iniziative.

 

 

Non è certamente un caso che proprio da Salerno

(che ha iniziato in modo eclatante la lotta sin dal 20

agosto assieme con gli ATA) e dal Sud arrivi un

appello specifico affinché i precari e le precarie

continuino nel percorso da loro iniziato, senza alcuna

subordinazione alla "cattiva politica" della

manifestazione di Piazza del Popolo.

 

I Cobas ancora una volta saranno al loro fianco, con

il movimento per il movimento.

 

 

TUTTI

ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE

DELLA SCUOLA!

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Comunicato Stampa

CPS - Coordinamento Precari Scuola 

retedocentiprecari.blogspot.com

 

 

Il Coordinamento Precari Scuola conferma la

manifestazione del 3 ottobre.

 

 

Il percorso è stato democraticamente deliberato dai

Comitati Locali e dalle Associazioni che ne fanno

parte che si sono espresse in data odierna.

 

Il percorso partirà alle ore 14.30 da Piazza della

Repubblica (Roma) e passerà in Piazza del Popolo

dove una delegazione di insegnanti precari sarà

chiamata a parlare sul palco della manifestazione in

difesa della libertà di stampa.

 

 

IL COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA

RIPRENDERÀ IL CORTEO

VERSO VIALE TRASTEVERE

DOVE CONCLUDERÀ LA MANIFESTAZIONE

IN DIFESA DELLA SCUOLA!

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

C.P.S. - Coordinamento Precari Scuola

 

 

In questi giorni abbiamo tutti davanti agli occhi gli

effetti devastanti del piano di tagli, messo in atto dal

Ministro Gelmini:

57.000 posti in meno soltanto per l'anno 2009-10, che

arriveranno a più di 150.000 entro i prossimi due

anni.

 

Come vengono realizzati principalmente questi tagli?

 

 

- Introduzione del Maestro Unico ed eliminazione

delle compresenze e del modulo.

 

- Aumento del numero degli alunni per classe, che

spesso giungono ad essere più di 30.

 

- Obbligo del completamento a 18 ore di lezione e

conseguente eliminazione delle ore a disposizione:

l'assegnazione delle classi non viene più fatta in

base a criteri di coerenza disciplinare, ma con

l'unico obiettivo di riempire il monte ore settimanale

del docente.

 

- Aumento dell'orario di lavoro per il personale

docente (straordinari imposti, con cattedre che a

volte giungono a 24 ore, spesso accettate per

incrementare uno stipendio tra i più bassi

d'Europa!)

 

- Riduzione dell'orario di alcune materie (per

esempio, un'ora in meno di Italiano alle medie,

trasformata in una non meglio specificata ora di

"approfondimento").

 

- Tagli agli organici del personale ATA e di sostegno!

 

 

È evidente che questo piano, privo di qualsiasi

giustificazione pedagogica, è determinato da scelte

di bilancio, da una concezione servile e strumentale

dell'istruzione e da una deliberata volontà di

smantellamento della scuola pubblica e democratica

in Italia.

 

Esso quindi danneggia la nostra dignità

professionale, la qualità dell'offerta formativa e

compromette seriamente due fondamentali principi

della Costituzione italiana:

il diritto al lavoro (art. 1) e il diritto di ciascun

cittadino ad un'istruzione pubblica di qualità

(artt. 9, 33, 34).

 

 

Il Governo pretende di tamponare questa situazione

con i contratti di disponibilità, denominati

ipocritamente "salvaprecari"!

 

Si tratta in realtà di un semplice contentino che

mortifica la nostra professionalità, declassandoci a

docenti di serie B, disponibili a qualsiasi tipo di

chiamata e mansione, frammentati al nostro interno.

 

 

I contratti di disponibilità pertanto spaccano la

categoria docente e rappresentano un primo

tentativo di regionalizzare il rapporto di lavoro nella

scuola.

 

È bene ricordare che di fronte a questa politica di

tagli alla scuola pubblica si incrementa il

finanziamento dello Stato alla scuola privata.

 

 

Tutto questo denuncia la totale assenza di un'idea di

scuola come fondamentale ed irrinunciabile luogo di

costruzione della democrazia, della cittadinanza,

dell'integrazione, dell'inclusione sociale e culturale.

 

 

PER OPPORCI

A QUESTO PROGETTO DEVASTANTE

IL COORDINAMENTO

DEI PRECARI DELLA SCUOLA - C.P.S.

 

INDICE UNA MANIFESTAZIONE

A ROMA IL 3 OTTOBRE ALLE ORE 15.00.

 

 

CHIEDIAMO:

 

1

DIMISSIONI IMMEDIATE DEL MINISTRO GELMINI

 

2

RITIRO DEI TAGLI ALLA SCUOLA PUBBLICA

PREVISTI DALLE LEGGE 133

E DI TUTTI I PROVVEDIMENTI CON CUI

SONO STATI ATTUATI

 

3

RITIRO DELLA LEGGE 169/08 (MAESTRO UNICO)

 

4

IMMISSIONE IN RUOLO DEI PRECARI

SU TUTTI I POSTI VACANTI

 

5

ABOLIZIONE DEL TETTO MASSIMO

DI UN INSEGNATE

OGNI 2 ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI (L.244/07)

 

6

RITIRO DEL PDL APREA

 

7

CORSI ABILITANTI

PER I DOCENTI NON ABILITATI IN SERVIZIO

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Coordinamento Precari Scuola

 

 

Il percorso della manifestazione dei precari della

scuola inizia a Piazza Esquilino, fino al Ministero

Pubblica Istruzione.

 

 

Percorso del corteo della manifestazione nazionale

dei precari/e Roma 3 ottobre ore 15:

 

L'appuntamento è alle ore 15 a Piazza Esquilino

(pedonalizzata), davanti alla Basilica di S. Maria

Maggiore, dal lato di Via Cavour, a 100 metri dalla

Stazione Termini, scendendo per Via Cavour.

 

La fermata della metro più vicina è quella di Stazione

Termini, sia per la linea A sia per la B.

 

Il corteo si dirigerà per Via Merulana, Via Labicana,

Colosseo, Circo Massimo, Bocca della verità, Via

Petroselli, Piazza Venezia, Via delle Botteghe Oscure,

Largo Argentina, Via Arenula, Viale Trastevere fino al

Ministero della P.I., dove la manifestazione si

concluderà con gli interventi delle varie strutture.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Dalle DIN - Donne in Nero di Napoli 

www.donneinnero.it

 

 

Sappiamo che le donne in piazza saranno molte e

che la loro presenza è frutto della generosità

sconfinata che da sempre le ha viste protagoniste

nella costruzione, ancora in corso, della democrazia

Italiana.

 

La libertà, non solo quella della Stampa, vigente nel

nostro Paese non ha ancora in sé quella delle donne,

tuttora impegnate a difendersi da violenze,

prostituzione coatta, ricatti familiari, ricatti

economici.

 

 

Le donne saranno il 3 Ottobre a difendere una libertà

maschile che sottopone il diritto di denunciare morte

e torture, inflitte a vario titolo, alle convenienze e a

piccoli teoremi politici.

 

Mentre gli uomini lottano tra loro per il diritto di

gridare più forte, affidiamo alle donne che

nonostante tutto ci saranno, la memoria del bavaglio

che ancora portiamo sulle nostre verità, bavaglio

imposto da quegli stessi che non hanno voluto che

"il soggetto politico donna" fosse in piazza.

 

 

Alle giornaliste che, perché donne e anche a costo

della vita, svelano il volto delle guerre, del terrorismo

ambientale e delle dittature diciamo il nostro enorme

grazie di sempre chiedendo loro di non dimenticare il

debito con noi, madri e sorelle, e di riprendersi la

voce.

 

Nella libertà di stampa c'è una quota di illibertà

femminile sulla quale abbiamo l'obbligo di non

essere più reticenti.

 

 

Non ci è stato chiesto di essere in piazza proprio per

questo.

 

Ci vogliono come cittadine e non come soggetti

politici.

 

 

In Italia la politica è bloccata perché non sa che fare

di fronte alle donne che "vogliono di più".

 

 

Sappiamo infatti che è per la paura di perdere i posti

"degli" uomini, che alle donne viene imposto di far

carriera pagando col loro corpo.

 

Sappiamo anche che la libertà per la quale ci si batte

oggi ha un significato differente per noi, soggetto

politico, e non vogliamo che quella libertà venga

espressa utilizzando le immagini delle donne come

clave tra cavernicoli.

 

 

Noi siamo donne e non immagini, e siamo quelle che

vedono che in Italia il cammino della democrazia

riprenderà solo abbattendo gli steccati che si

frappongono tra la vita e la sua rappresentazione.

 

Noi non abbiamo dubbi sulla qualità di un potere

politico che regge perché tiene in ostaggio gli altri

poteri, non abbiamo dubbi sulla violenza ed il furto

quotidiano che perpetra.

 

 

Abbiamo però la certezza che chi vuole liberarsene

non vuole liberare noi donne, testimoni di una

oppressione e di una sottomissione che fa vittime

anche tra gli uomini.