L'adozione delle vie legali è stata
notificata al
Sindaco e allo Sportello Unico per l'Edilizia
Urbanistica
dopo che il Comitato del "Villaggio
Montebello" ha deciso all'unanimità
di sciogliere le
riserve espresse in precedenti riunioni convocate
con
tutti gli abitanti del quartiere.
"La decisione è stata presa, nostro malgrado, dopo
18 anni di
esasperanti attese, di promesse non
mantenute, di verità sottaciute, di
degrado
ambientale, di norme inosservate, di inutili battaglie
civili
per il rispetto della legalità e per la sospirata
realizzazione delle
opere di urbanizzazione - hanno
motivato i componenti del direttivo specificando che
- "tali opere, peraltro previste (ma non
attuate) da una
convenzione ampiamente scaduta, sono
state di
recente quantificate dal collaudatore
incaricato dal
Comune, in 954.000 euro, una somma che
rappresenta anche il danno erariale ed il
minor valore
delle nostre case".
Il complesso residenziale progettato negli anni
Ottanta dall'Architetto
Portoghesi da due decenni si
trascina in uno stato di abbandono
istituzionale che
preoccupa non solo i residenti, ma anche i molti
cittadini di Bracciano che vogliono far chiarezza
sulle motivazioni che
hanno portato a tanta incuria,
disattenzione e abusi, non solo edilizi.
"Le strade, i marciapiedi, le luci, le
aree di
parcheggio, il verde attrezzato con giochi per i
bambini e piste
ciclabili sono rimaste nel cassetto
dei solenni impegni giuridici non
mantenuti
- accusa
il Comitato - e quel pochissimo già
realizzato non è a
norma".
Una diatriba questa che di politico non
ha nulla,
considerato il fatto che cinque dei sette componenti
del
Consiglio Direttivo sono dichiaratamente di
sinistra e nelle scorse
elezioni amministrative hanno
appoggiato la candidatura del Sindaco
Sala.
"Abbiamo incontrato più volte il Sindaco,
gli
Assessori all'Urbanistica, ai Servizi Sociali, alla
Cultura, vari
esponenti della maggioranza e
dell'opposizione, i responsabili
dell'Ufficio Tecnico
- ricordano i rappresentanti del Comitato nella
lettera
datata 23 aprile ed inviata a tutti i residenti di
Montebello - ma abbiamo subito compreso che la
lotta sarebbe stata lunga e difficile,
perché la
situazione si è ingarbugliata e incancrenita a tal
punto da
lasciare pochi e stretti sentieri percorribili.
Per questo motivo abbiamo dovuto studiare
a fondo
una enorme massa di documenti e abbiamo
dovuto
svolgere inchieste a tappeto per
comprendere gli
esatti termini giuridici della nostra
vicenda".
"Qualora dovessimo notare che si tenta di
procrastinare i problemi con
l'intento di non risolverli
- si legge ancora nella missiva - saremo
costretti ad
alzare ulteriormente il tiro, giusto mandato ricevuto
nelle
Assemblee.
Ciò significa che appronteremo
manifestazioni
pubbliche ancora più energiche non
soltanto a
Bracciano, ma in sede regionale e
nazionale
coinvolgendo le rappresentanze
politico-istituzionali
al più alto livello e adendo al contempo
le vie legali in
sede penale, civile e contabile, affinché
chiunque sia
responsabile paghi".
Dopo varie richieste ed interrogazioni presentate al
Sindaco e
all'Ufficio Urbanistica, dalle quali ha avuto
come risposta solo buone
intenzioni, ma nessun
fatto concreto, il Comitato ha mantenuto le
promesse
conferendo ampio mandato ad un legale di Roma
affinché porti in
tribunale l'annosa vicenda di un
quartiere che doveva essere il fiore
all'occhiello della
cittadina lacustre, e che invece dopo 20 anni è
ancora un cantiere aperto senza opere di
urbanizzazione realizzate.
Se ci sarà un rinvio a giudizio i
cittadini di
Montebello si costituiranno parte civile e
chiederanno il
risarcimento danni al Comune. |