"CELEBRANDO", AL DI LÀ DI SOLITE RETORICHE UFFICIALI, FUTURI ANNIVERSARI DI LIBERAZIONE DAL NAZI-FASCISMO E DI AMERICANIZZAZIONE DELL'ITALIA... Quella di oggi decisamente NON È l'Italia sognata dai (r)esistenti di centocinquant'anni fa né, tantomeno, di settant'anni fa, una democrazia popolare fondata su armoniosa convivenza tra valori, identità e diversità di ciascuno a garantire diritti individuali, sociali e politici di tutti, aspirazioni condivise dalle tre famiglie culturali che hanno fatto grande la storia contemporanea del nostro Paese - la Liberale, la Cattolica e quella Operaia - nella loro comune guerra alla guerra e a ogni dittatura, una lotta d'ideali insieme sanguinosamente civile, patriottica e di classe. Strada facendo ci siamo evidentemente persi: ci stanno e ci stiamo annullando, lentamente inghiottiti da un "non più nulla di noi" senza ritorno, ubriacandoci di pensieri non nostri, pappagallando parole mai prima nostre, tradendo una cultura unica, riccamente umana, quella sì nostra da sempre. PER QUESTO CHIAMIAMO TUTTI E CIASCUNO A LEGITTIME PERCHÉ LEGITTIMATE ARMI DI DIFESA PER UNA RINNOVATA E NON-VIOLENTA "CULTURA (R)ESISTENTE"! "Cultura" - orgogliosamente coscienti di chi veramente siamo - uno ad uno individualmente, nelle rispettive aggregazioni e tutti noi la "società", le nostre millenarie e moderne conoscenze produttive e sociali, politiche e letterarie, filosofiche e scientifiche, artistiche e storiche, come il grande Popolo che siamo, nozioni, valori e modelli di costume ereditati di generazione in generazione senza merito alcuno, da (ri)trasmettere "valorizzati", ogni volta arricchiti e migliorati. "(R)esistente" - semplicemente innanzitutto e sempre nel più profondo rispetto di noi stessi e dei "diversi da noi" e tale pretendendolo da tutti gli altri, contro le dilaganti devastazioni barbariche di dogmatismi, fondamentalismi, populismi, opportunismi, camaleontismi, indifferenza, soprusi, violenze, corruzione, consumismo, quali che ne siano le matrici, con una opposizione decisa e tenace alla (ri)conquista quotidiana delle preziosità della nostra dignità, libertà e indipendenza. Dignità, libertà e indipendenza tutte insieme col significato primo di "scelta (r)esistenziale", perché da sempre ci insegnano insostituibilmente a pensare di nostro, quando necessario, arrivando a ribellarci a muso duro contro un apparato di Stato tendente allo pseudo-umano, "sempre più forte con i deboli e debole con i forti". DOPO SETTANT'ANNI DI PALESEMENTE CRESCENTE SFACELO, LA NOSTRA LOTTA CONTINUA PER UNA PIENA LIBERAZIONE CULTURALE CI VUOLE "NUOVI (R)ESISTENTI"! Contro la catastrofica frammentazione sociale delle faziosità e rovinoso decadimento spirituale e ideologico di ammiccanti e ammalianti falsi profeti, una (r)esistenza culturale "convinta" lontana da banali fanatismi, capace di riacquisire fino in fondo il controllo, l'autonomia e custodia identitaria che ci appartengono, inclusa la difficile ma necessaria (ri)costruzione storica delle nostre più genuine e spontanee espressioni collettive di lotta e di unità. (R)ESISTENTI coloro che considerano proprio diritto e dovere civile dire "NO" finanche alle autorità, denunciando l'illegalità di certe loro frequenti imposizioni del tutto arbitrarie, perché la terra non può appartenere a interessi economici e politici, ma è di chi la vive amandola, tutelandola e difendendola con le unghie e con i denti. (R)ESISTENTI coloro che si battono contro la gran trappola di una falsata "pace sociale", che tende piuttosto a limitare i diritti democratici all'abitare, nutrirsi, curarsi e imparare, creando a piccoli passi, con pianificati subdoli e progressivi impoverimento, ignoranza e sfruttamento, una cinica emarginazione permanente dei più deboli. (R)ESISTENTI i migranti che, costretti da guerre e povertà imposte ad abbandonare tutto di sé verso l'incognito, sfuggiti a gorghi di mare per finir affogati nella burocrazia dei ricchi, reclusi senza reato, penalizzati da segregazionismi istituzionali, di branco e di non poche bestie sciolte, reclamano senza mai arrendersi i propri diritti "umani". (R)ESISTENTI coloro che quei perseguitati accolgono, soccorrono e aiutano - mediatori culturali, insegnanti d'Italiano, associazioni di volontariato, centri sociali e chiese fra tutti, portatori sananti di dovuta umanità e dichiarato quanto vissuto antirazzismo in organizzazioni, strade, quartieri e case - prioritando le persone ai mercimoni. (R)ESISTENTI gli insegnanti della martoriata scuola pubblica, che sempre più a corto di mezzi contrastano eroicamente la costante azione distruttiva di politiche di ogni colore, e agli egualmente eroici piccoli coltivatori ed allevatori, che, sfidando la famelica piovra della grande distribuzione, continuano a rifornire i loro gruppi di acquisto. (R)ESISTENTI coloro che in qualificante silenzio lottano per decenza, onestà, rispetto e solidarietà, lavorando su se stessi prima e invece di illudersi di poter cambiare gli altri, e che per questo allo strombazzare di verità assolute preferiscono la pratica sperimentale in prima persona, più che alle parole credendo nei comportamenti. (R)ESISTENTI coloro che, respingendo le chimere di un ormai diffuso benessere egoista, non pensano a salvaguardare solo e sempre se stessi e l'insalata del proprio orticello, donne, uomini e giovani forti e miti che, senza bisogno di imporsi su altri per dimostrare di valere, sanno all'occasione rifiutare di svendersi ai potenti di turno. (R)ESISTENTI coloro che, dopo anni e anni di sogni, sacrifici, studi, preparazione, esperienze e tirocini non retribuiti, scelgono comunque di rimanere ancora nel proprio Paese a cercare di pretendere e conquistarsi per competenza condizioni dignitose di vita, lavoro e abitazione, magari con la fatica di due o addirittura tre lavori precari. (R)ESISTENTI quelle moltitudini di giovani ormai non più così giovani, generazione figliastra della ingannevole idea che "volere è potere", cui di fatto il promesso futuro radioso è stato negato da chi gli ha spacciato solo slogan dopo slogan come facile droga, che non accettano comunque di essere passivamente a carico di genitori e nonni. (R)ESISTENTI tutti coloro che, pur sfiancati dai colpi su colpi di disillusioni quotidiane, non lasciano spegnere quella fiammella che tuttavia gli permetta di continuare a credere come, nonostante tutto, un altro mondo ed una società migliore - condivisibili e il più equamente condivisi - siano anche ora e sempre pienamente realizzabili. (R)ESISTENTI noi che giorno per giorno ci prendiamo premurosa cura di (ri)costruire senso di appartenenza collettiva attraverso attività culturali, d'informazione e intrattenimento, ribadendo in controtendenza quei valori così fondanti delle nostre comunità locali, territoriali e nazionale, in ciò recuperando il senso stesso di tante parole svuotate. È solo imbrogliandoci a mollare anche il poco che resta di sensibilità al bene comune, rammollendoci di spot pieni di nulla che tanto suonano bene quanto male fanno, che le vere mafie di pifferai magici potranno portarci lontano via dalla nostra cultura e da noi stessi, riuscendo a ucciderci dentro speranza e motivazione a (r)esistere. Loro questo lo sanno perfettamente, dato che sono stati proprio loro ad inventarlo facendosene prodigiosa arma da sempre: tocca a noi neutralizzarli con una tanto personale quanto collettiva Azione di Recupero Culturale, di cui anche il portale vuole essere modesto strumento. "punto d'incontro santuario emporico di conoscenza di libero scambio di idee e di trasmissione di valori sacro di opinioni ricco di diversità rispettoso degli dei di ciascuno da dove prendere a proprio bisogno cui dare con altrettanta generosità per ritrovare il senso del nostro attimo in un recuperato contesto storico il senso del nostro lavoro in un recuperato contesto culturale il senso del nostro privato in un recuperato contesto sociale il senso del nostro locale in un recuperato contesto universale perché senza un noi fatto di te e di me, non esiste storia, non esiste cultura, non esiste società la società siamo noi, noi la cultura e la nostra storia" Con (ri)trovato e fermo credo nella buona, anzi ottima novella di queste "nuove beatitudini" civiche e con profonda, auspicatamente emulativa riconoscenza a tutti i nascosti, (ri)vitalizzanti, tantissimi esempi non-mediaticizzati di autentica "santità laica", interamente e gioiosamente spesa per l'unica guerra che valga la pena combattere, quella "santa" per la sacralità universale della persona umana, AUGURIAMO BUONA E PERENNE (R)ESISTENZA AD OLTRANZA ALLE DONNE, UOMINI E GIOVANI DI ALTA CIVILTÀ NELLA NOSTRA CULTURA, DI OGGI E DI DOMANI, IN TUTTE LE CREATIVE FORME CHE IN OGNI CONCRETA CIRCOSTANZA RITERRANNO PER SÉ E PER LA SOCIETÀ PIÙ REALIZZABILI, EFFICACI ED OPPORTUNE! 25 aprile di sempre La Redazione Dovuta nota di redazione Un vivace grazie agli oltre 100 visitatori che in poco più di 24 ore dalla pubblicazione avevano già scaricato il manifesto. Tale attenta e pronta reazione ci conforta molto nel nostro lavoro, semplicemente perché porta davvero a ben sperare. Buona (r)esistenza e buona resilienza a tutti! La Redazione Nuova nota di redazione Centinaia di nuovi visitatori, amici e sostenitori continuano a scaricare questo nostro manifesto (r)esistenziale - ogni giorno. Puntuali le statistiche ne mostrano ormai a migliaia, con anche sempre nuovi picchi di interesse per la lettura del documento... Tanto sorprendente quanto entusiasmante: grazie! La Redazione